I bronzi di Mauro Faina

La maggior parte degli oggetti di bronzo entrò a far parte della raccolta con il conte Mauro, il quale dedicò gli ultimi anni della sua vita, tra il 1864 e il 1868, alla ricerca e all’acquisto di reperti. Gli oggetti provenivano da scavi condotti in prima persona dal conte o da acquisti sul mercato antiquario; i territori di provenienza erano principalmente quelli di Orvieto, Chiusi, Perugia, Todi e Bolsena.

Nel 1868 venne compilato un primo inventario del materiale, in cui si trova anche una breve definizione del manufatto. I bronzi ammontavano ad oltre 650 esemplari. Gli oggetti erano esposti nella sede originaria della collezione, il palazzo che i Faina possedevano a Perugia ed erano riuniti nella sala detta “dei Bronzi”.

Mauro Faina non era interessato alla provenienza dei materiali che raccoglieva, come si evince dai suoi scritti: Memorie, ove si è scavato da Mauro Faina e l’Elenco di spese. In queste pagine Mauro riporta in modo generico le rare notizie concernenti il ritrovamento o il luogo di acquisizione dei reperti in bronzo e spesso si lamenta sulla scarsità dei ritrovamenti e sulle ingenti spese sostenute per accrescere la sua raccolta di antichità.

I bronzi raccolti da Mauro sono infatti molto numerosi e appartengono a tipologie diverse, spesso rappresentate da un unico esemplare, in alcuni casi anche rare e utili a farci conoscere produzioni locali poco attestate. Non sono pochi i casi di falsi, di pastiches o di oggetti fortemente restaurati.